Cambiamenti climatici, essenziale una svolta nel settore dei trasporti.
Le richieste dell'European Cyclists' Federation alla Conferenza di Bali.
Alla Conferenza sul Clima organizzata dalle Nazioni Unite a Bali è stata lanciata un'alleanza tra pedoni, ciclisti, disabili e passeggeri di mezzi pubblici. Il compito principale di questa alleanza sarà quello di fare lobby presso la classe politica per un trasporto più sostenibile: meno auto, più mobilità a propulsione muscolare.
"Il settore trasporti è uno dei maggiori responsabili del cambiamento climatico, per cui deve essere parte della soluzione", dichiara Manfred Neun, Presidente della European Cyclists' Federation (ECF). Neun afferma ciò all'indomani della decisione della Commissione Europea di introdurre nuove leggi che stabiliscono multe per le emissioni di CO2 per i produttori di automobili. Questa proposta è stata male accolta dal governo federale tedesco che protegge i produttori nazionali di automobili. In particolare i produttori tedeschi non hanno rispettato l'accordo stilato volontariamente nel 1998 dall'associazione europea di produttori di auto (ACEA) di raggiungere entro il 2008 il target di 140g/km. Questo fallimento rientra nel quadro generale dell'aumento di emissioni di biossido di carbonio proveniente dal traffico nell'Unione Europea del 26% dal 1990 al 2004.
Perciò ECF chiede un cambio paradigmatico nelle politiche dei trasporti. Invece di aspettare nuove costose tecnologie che dovrebbero ridurre le emissioni di CO2, i politici dovrebbero concentrarsi meno sull'auto e più sulla bicicletta. Nel traffico urbano la bicicletta rappresenta il mezzo più efficiente: non inquina, non fa rumore e fa bene alla salute. "Il nostro pianeta ha un disperato bisogno di mobilità ciclistica" afferma Neun.
La bici ha un enorme potenziale. Nell'Unione Europa una gran parte dei percorsi in auto sono brevi: 50% sono addirittura inferiori a 5 km. Se solo il 30% di quelli al di sotto dei 6 km fosse sostituito dalla bici, questo porterebbe ad una diminuzione del 4% di CO2. E' un percorso obbligato, dato che l'Unione Europea ha preso nel 2007 l'impegno di ridurre le emissioni di almeno il 20% entro il 2020 (rispetto ai livelli del 1990).
Per fare pressioni per questo cambiamento, ECF ha lanciato con altri a Bali la "Global Alliance for EcoMobility". Più di 30 multinazionali, aziende e associazioni degli utenti, governi locali ed agenzie delle Nazioni Unite si sono impegnate a promuovere insieme nelle città misure a favore di pedoni, ciclisti, disabili e mezzi pubblici. Il presidente di ECF Manfred Neun ha inviato un messaggio video a Bali che può essere visto sul sito:
http://www.youtube.com/watch?v=Zb3er4IY-oo
Ancora una volta ECF rinnova la sua offerta di collaborazione alla Commissione Europea per raggiungere uno sviluppo sostenibile nel settore trasporti.
ECF è la federazione che raccoglie 51 associazioni nazionali in Europa e non solo. A nome e per conto di mezzo milione di ciclisti promuove la bicicletta come mezzo di trasporto urbano e per il tempo libero. Si può usare la bici per molti motivi diversi, ma nella Dichiarazione di Berna ECF ha chiesto alle istituzioni europee di adottare politiche amiche della bici come mezzo per affrontare il cambiamento climatico e per salvare le nostre città dall'inquinamento e dalla congestione del traffico. Inoltre il turismo sostenibile è alla base della rete europea di strade per la bici proposta da ECF denominata EuroVelo® . ECF sviluppa e condivide nuovi concetti per l'uso della bicicletta, organizzando ogni due anni la conferenza Velo-city®.
Contatto: ECF-Rue Joseph II 166 - 1000 Bruxelles
Cell. Mandred Neun +49 1715275145