E' nato Pin Bike

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Il futuro è sulle due ruote

Con “Pin Bike” la bici diventa smart

e il ciclista urbano viene premiato

 

Metti due ragazzi ciclisti urbani per passione e amanti della sostenibilità, un’app scaricabile su un qualsiasi smarthphone e un dispositivo da montare sulla bici, magari quella conservata in garage e poco usata, e il risultato è presto detto: “Pin Bike”. Si tratta di una start up, made in Puglia, vincitrice di premi e riconoscimenti a livello nazionale, che incentiva l’utilizzo della bicicletta in città. La bici diviene smart e stimolo sociale ed economico attraverso un PIN (Personal identification number). “Più pedali e più sei premiato”, è il motto perseguito da “Pin Bike”, che lo scorso maggio, per la categoria “Fin tech”, ha vinto la I edizione di “Ready to START- Wake UP” promossa e organizzata dal Distretto Rotary 2120 (Puglia e Basilicata). La progettualità alla base di “Pin Bike” promuove la mobilità in bicicletta e il car pooling tramite un sistema brevettato di monitoraggio, coinvolgendo direttamente il cittadino o il lavoratore e il Comune o l’Impresa in cui risiede o lavora. Motivando l’uso della propria bici, attraverso una chiara e precisa campagna di premialità, si va oltre il servizio di “bike sharing” (il prestito o noleggio di bici) che in questi anni ha incontrato non pochi problemi nelle città dove è stato attivato, proponendo una misura meno dispendiosa e più concreta. Dietro questo progetto due trentunenni pugliesi, Nico Capogna e Davide Di Bisceglie. Per il momento il progetto partirà nelle città di Corato, Andria, Bisceglie, ma tante sono le amministrazioni che hanno mostrato notevole interesse nei suoi confronti.

Nico, fondatore e ideatore del progetto, è un video maker appassionato di bici e sostenibilità, Davide, socio del progetto, si occupa di contabilità, ed è il supervisore del processo produttivo.

 

Il progetto è nato da una loro esperienza fatta in Belgio, dove, come in Francia, sono attivi da diversi anni incentivi per l’uso della bici nel centro urbano con il relativo rimborso dei tragitti casa - lavoro o casa - scuola. In questi paesi il datore di lavoro o la scuola si fanno garanti dello spostamento avvenuto in sella alle due ruote, ma questa metodologia può risultare fallace se non viene supportata da un sistema che certifica il numero di chilometri fatti in bici. Pin Bike nasce proprio con lo scopo di elaborare un meccanismo di certificazione sicura e rispondere all’esigenza di rendere l’uso della bici conveniente, non solo dal punto di vista sociale e salutistico ma anche economico.

Il sistema brevetto si basa su un’app collegata a un dispositivo hardware da montare sulla ruota della bici che permette di certificarne in maniera efficace e sicura. Barare è impossibile. Tramite il dispositivo vengono registrati i chilometri percorsi, mentre attraverso l’app scaricata sullo smartphone, chi pedala entra a far parte di una comunità di utenti e affiliati dai quali trarre diversi vantaggi attraverso l’accumulo di “punti”. I chilometri si trasformano in “buoni mobilità" da spendere negli esercizi commerciali o siti e-commerce aderenti e facenti parte della “community”. Non c'è circolazione di denaro diretta. I buoni mobilità vengono gestiti dalla piattaforma informatica e l'utente, riscattandoli, riceve un codice che potrà spendere nei negozi della rete locale. Viene così introdotto un sistema che si basa sull'economia circolare.

Il progetto si rivolge sia alle amministrazioni comunali come strumento di monitoraggio dell’uso delle due ruote, sia alle imprese per le quali è possibile attivare l'opzione di carpooling, ovvero l'auto condivisa tra i colleghi, sia a tutti i ciclisti che vogliono acquistare il kit contachilometri (tramite lo store on line) ed entrare in una community che li premia.

Si invitano quindi tutti gli esercenti, locali e-commerce a registrarsi sul sito web www.pinbike.it

Far parte della rete non costa nulla, per rimanere visibili nel sistema si deve solo garantire almeno una premialità attiva, che può essere una scontistica su una spesa definita.

 

Le Amministrazioni pubbliche hanno mostrato interesse non solo perché le agevola nell’applicare le normative europee sulla sostenibilità urbana ma anche per lo stimolo che, un progetto del genere, offre all’economia cittadina, trattandosi di "buoni" spendibili esclusivamente nelle attività commerciali della città. Se un’Amministrazione Comunale offre ad esempio 5.000,00 € complessivi in buoni mobilità, questi nella pratica vengono raddoppiati, arrivando prima agli utenti cittadini, e successivamente alle attività convenzionate.

Per quanto riguarda le aziende, va detto che il sistema rientra nelle misure di ottimizzazione della mobilità aziendale sostenibile che garantiscono alle imprese, con la nuova legge di Bilancio 2018, di detrarre il costo del rimborso al 100% fino a 258 euro all’anno per dipendente.

Nico Capogna, CEO di Pin Bike: «Da anni sogniamo un'Italia con strade prive di automobili ma piene di biciclette al di fuori di qualsiasi concetto utopistico, visto che basta spostarsi di qualche migliaio di chilometri per constatare che questa è già una realtà. Crediamo che il futuro della mobilità, anche in Italia, sia la bici, un mezzo di trasporto tutt’altro che superato. Dagli ultimi rilevamenti ISFORT è emerso che dal 2008 al 2016 c’è stato un aumento pari al 50% delle infrastrutture collegate all’utilizzo della bicicletta ma il suo utilizzo è diminuito dello 0.3%.

E’ per questo motivo che Pin Bike rappresenta una misura molto più diretta, concreta e soprattutto economica, rispetto a nuove piste ciclabili e a nuovi servizi di bike-sharing. Cinquant’anni fa lo facevamo tutti, andare in bici è solo una questione di mentalità».

 

Sono stati fatti molti passi avanti dalla nascita della start up, nel novembre 2017, ma tanti altri se ne prospettano all'orizzonte. Per tutti gli aggiornamenti si può seguire la pagina Facebook "Pin Bike".

Riferimenti:

www.pinbike.it      www.facebook.com/pinbike

 

 

 

 

 

 

 

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