Emergenza clima, più bici nelle politiche europee dei trasporti
L'European Cyclists' Federation lo chiede alla Commissione europea
Più trasporto ciclistico negli spostamenti quotidiani e nel tempo libero per combattere l'inquinamento ambientale e l'effetto serra. Lo ha chiesto il Presidente dell'European Cyclists Federation (ECF), Manfred Neun al Vice Presidente della Commissione Europea con delega ai Trasporti, Jacques Barrot, trasmettendogli un apposito documento approvato all'unanimità a Berna dall'Assemblea generale della Federazione Europea dei Ciclisti, riunitasi il 17 e 18 maggio scorsi.
La "dichiarazione di Berna" dell'ECF sul tema "Mobilità ciclistica e cambiamenti climatici", sottoscritta da 51 delegati in rappresentanza di 28 organismi nazionali no-profit attivi nella promozione della mobilità ciclistica, tra cui la Federazione Italiana Amici della Bicicletta, chiede che non meno del 10% del bilancio delle politiche dei trasporti venga investito nello sviluppo della ciclabilità in Europa e che sia istituita quanto prima la figura di un responsabile del Trasporto ciclistico all'interno della Direzione Generale Energia e Trasporti della Commissione.
L' ECF apprezza - si legge nella dichiarazione di Berna - che parlamentari ed amministratori europei abbiamo riconosciuto la necessità di adottere interventi adeguati per la riduzione delle emissioni di anidride carbonica, individuando il settore dei trasporti centrale nelle poliche per il clima. Ma proprio perchè la bicicletta è il maggior veicolo ad emissioni zero, la sua diffusione va incoraggiata e favorita come mezzo di trasporto sostenibile attraverso adeguate politiche di sostegno. Non è condivisibile, di contro, l'opinione che il progresso tecnologico e lo sviluppo di nuovi carburanti potranno da soli ridurre il livello necessario di emissioni di anidride carbonica nel settore dei trasporti.